Mentre il meta-verso fatica (fortunatamente!) ad imporsi, la multimedialità e l’interazione con “le cose” è talmente tra noi che ormai non ce ne accorgiamo. Chi non ha mai copiato da un social network un trucco+balletto prima di andare a far serata? Oppure cercato un tutorial per fare la marmellata di limoni condividendo poi la sua realizzazione (dalle foto, al momento, non si può percepire il gusto)? Ma non è stato sempre così e non è frutto esclusivamente dell’avvento di internet.
Negli anni ’60 un intellettuale italiano cominciò a sviluppare il gioco combinatorio, per mostrare al pubblico la struttura di ogni forma artistica e in questo modo promuovendo la possibilità di intervenire su di esso (col lancio di un mazzo di carte per esempio: “Black Mirror: Bandersnatch” non ha inventato nulla). E per rendere comprensibile questa metodologia (ai tempi decisamente d’avanguardia) ha utilizzato più forme espressive: letteratura, musica, cinema, radio.
Il compendio di questo lavoro lo troviamo nelle sue Lezioni americane ma soprattutto nella reputazione che continua a riscuotere a 100 anni dalla nascita (15 ottobre 1923) in tutto il mondo (è l’autore italiano del Novecento più tradotto insieme ad Umberto Eco). E noi non abbiamo nulla da aggiungere alla sua opera. Ma possiamo omaggiarlo rubando (che è la più alta forma di ammirazione) da lui l’impostazione inter-disciplinare. Dunque 3 montaggi da film scritti da Italo Calvino (o da noi ritenuti pertinenti ai suoi racconti), proiettati sul nostro schermo mentre due attori leggono 3 estratti dello stesso e un musicista accompagna o si rende protagonista con canzoni sue e non.
E come argomento di questi 3 momenti l‘amore. Che è l’unico soggetto che può raccogliere il 100% di consenso da coloro che verranno a vederci.
Quando abbiamo proposto per la prima volta più di 10 anni fa uno spettacolo che miscelava cinema, musica e teatro, eravamo avanti sui tempi. Ora forse non lo siamo più. Ma l’esperienza dovrebbe garantire una qualità che ai tempi non immaginavamo neppure esistesse. Dal vivo, non su una piattaforma dove si può filtrare/correggere la realtà. E poi 3 è il numero perfetto.
FORMA: musica dal vivo con letture e video.
DURATA: 1 ora e 15 minuti circa.